Setticemia: cos’è, sintomi, cause e cosa bisogna fare
La setticemia, comunemente nota come infezione del sangue, è una condizione medica grave e potenzialmente letale che si verifica quando un’infezione si diffonde nel flusso sanguigno. Questa risposta dell’organismo può evolvere rapidamente in shock settico, danneggiando organi vitali e mettendo in pericolo la vita del paziente.
Comprendere che cos’è la setticemia, quali sono i segnali da non ignorare, le possibili cause e come intervenire tempestivamente può fare la differenza tra una pronta guarigione e complicazioni gravi.
Che cos’è la setticemia
La setticemia è una risposta infiammatoria sistemica a un’infezione, in cui agenti patogeni come batteri, virus o funghi entrano nel circolo sanguigno. Una volta diffusi, questi microrganismi attivano una reazione immunitaria eccessiva, che può portare a danno tissutale, insufficienza multiorgano e calo della pressione arteriosa.
Non va confusa con la sepsi, termine spesso usato in modo intercambiabile. In ambito medico, oggi si preferisce parlare di sepsi per indicare l’intero spettro della condizione, che può includere setticemia e shock settico.
Sintomi della setticemia
I sintomi della setticemia variano in base alla gravità e alla fase della condizione. Riconoscerli in tempo è cruciale per poter agire tempestivamente.
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Febbre alta o brividi intensi
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Battito cardiaco accelerato (tachicardia)
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Respiro rapido o affannoso
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Stanchezza estrema o debolezza generalizzata
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Confusione mentale o difficoltà di concentrazione
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Riduzione della diuresi (poca urina)
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Pelle fredda, pallida o con chiazze bluastre
In caso di shock settico, possono comparire anche:
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Pressione arteriosa molto bassa
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Alterazione dello stato di coscienza
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Insufficienza renale o respiratoria
Cause più comuni
La setticemia può originarsi da qualunque infezione, ma le fonti più frequenti sono:
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Infezioni polmonari (come la polmonite)
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Infezioni urinarie, soprattutto nei soggetti anziani
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Infezioni addominali (appendicite, peritonite)
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Ferite infette o post-chirurgiche
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Infezioni cutanee (ascessi, cellulite)
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Dispositivi medici invasivi (cateteri, sondini, protesi)
Soggetti immunodepressi, anziani, neonati e persone con malattie croniche (diabete, insufficienza renale, cancro) presentano un rischio aumentato di sviluppare setticemia.
Diagnosi
La diagnosi si basa su un insieme di esami clinici e di laboratorio:
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Emocoltura: per identificare l’agente patogeno nel sangue
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Esami del sangue: per valutare l’infiammazione (PCR, VES), la coagulazione e la funzionalità di organi
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Esami delle urine o del liquido cerebrospinale, se necessario
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Imaging diagnostico (TAC, ecografie) per localizzare l’infezione
Il riconoscimento precoce è fondamentale per evitare l’evoluzione verso la sepsi grave o lo shock settico.
Cosa fare in caso di sospetta setticemia
La setticemia è un’urgenza medica. Non bisogna attendere che i sintomi peggiorino. In caso di sospetto, è essenziale:
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Recarsi immediatamente al pronto soccorso
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Informare il personale medico di eventuali infezioni in corso o recenti
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Indicare se si stanno assumendo farmaci immunosoppressivi o antibiotici
Una volta in ospedale, il trattamento consiste generalmente in:
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Antibiotici ad ampio spettro somministrati per via endovenosa (entro la prima ora)
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Fluidi intravenosi per sostenere la pressione sanguigna
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Ossigenoterapia e supporto respiratorio, se necessario
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Monitoraggio continuo e, nei casi gravi, ricovero in terapia intensiva
Il trattamento può variare in base all’agente patogeno identificato e alla sede dell’infezione.
La setticemia è una condizione pericolosa che può progredire rapidamente. Intervenire nelle prime fasi è il fattore più importante per aumentare le probabilità di sopravvivenza e ridurre le complicanze. Conoscere i sintomi sentinella e agire con prontezza significa, in molti casi, salvare una vita.
Se sospetti un’infezione grave o noti segnali insoliti nel tuo corpo, non aspettare: affidati subito a un medico.