Ictus: sintomi, cause, cura e differenze tra ischemico, cerebrale e emorragico
L’ictus è una patologia neurologica grave e improvvisa, che si verifica quando l’afflusso di sangue a una parte del cervello viene interrotto o ridotto, causando la morte delle cellule cerebrali. Si tratta di una delle principali cause di invalidità e mortalità nel mondo, motivo per cui è fondamentale conoscerne i sintomi, le cause, le tipologie e le possibili cure.
Che cos’è l’ictus
L’ictus, noto anche come stroke o accidente cerebrovascolare, è un’emergenza medica. Quando il cervello non riceve sangue ossigenato in modo adeguato, le sue cellule cominciano a morire nel giro di pochi minuti. L’intervento tempestivo è quindi determinante per ridurre i danni permanenti.
Esistono due grandi categorie di ictus: ictus ischemico e ictus emorragico.
I principali sintomi dell’ictus
I sintomi compaiono in modo improvviso e possono variare in intensità. I più comuni sono:
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Debolezza o paralisi di un lato del corpo (viso, braccio, gamba)
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Difficoltà nel parlare o comprendere il linguaggio
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Perdita di equilibrio o coordinazione
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Problemi di vista da un occhio o da entrambi
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Mal di testa improvviso e intenso, spesso associato a nausea o vomito
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Confusione mentale o disorientamento
Un segno importante è l’asimmetria del viso (es. bocca storta), che si può notare chiedendo alla persona di sorridere.
Le principali cause
Le cause dell’ictus variano a seconda del tipo, ma in generale possono essere legate a:
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Ipertensione arteriosa
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Aterosclerosi (placche nei vasi sanguigni)
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Fibrillazione atriale (aritmia cardiaca)
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Diabete mellito
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Fumo di sigaretta
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Colesterolo alto
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Sedentarietà e obesità
Esistono anche fattori genetici e predisposizioni familiari che aumentano il rischio.
Ictus ischemico, cerebrale ed emorragico: le differenze
Ictus ischemico
È il più comune (circa l’85% dei casi) ed è causato da un’ostruzione di un’arteria cerebrale da parte di un coagulo di sangue (trombo o embolo). Può essere:
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Trombotico, se il coagulo si forma direttamente nel vaso cerebrale
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Embolico, se il coagulo proviene da un’altra parte del corpo (es. cuore)
Ictus emorragico
È meno frequente ma più grave, ed è provocato da una rottura di un vaso sanguigno cerebrale, che causa un’emorragia nel tessuto cerebrale o nelle sue vicinanze. Le forme principali sono:
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Emorragia intracerebrale
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Emorragia subaracnoidea (spesso legata a rottura di aneurisma)
Ictus cerebrale
È un termine più generico che si riferisce a qualsiasi tipo di ictus che colpisce il cervello, sia esso ischemico o emorragico.
Come si cura l’ictus
Il trattamento dipende dalla tipologia e dalla tempestività dell’intervento:
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Ictus ischemico: somministrazione di farmaci trombolitici entro 4,5 ore dall’insorgenza dei sintomi. In alcuni casi, si può intervenire con trombectomia meccanica (rimozione del coagulo).
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Ictus emorragico: si richiede un trattamento neurochirurgico d’urgenza per fermare il sanguinamento e ridurre la pressione sul cervello.
A seguire, è fondamentale un percorso di riabilitazione neurologica e motoria, oltre a un controllo costante dei fattori di rischio per prevenire recidive.
L’ictus è una patologia seria che richiede un approccio multidisciplinare e un’attenzione costante alla prevenzione. Riconoscerne i sintomi in modo tempestivo, intervenire prontamente e seguire uno stile di vita sano possono fare la differenza tra un completo recupero e conseguenze invalidanti. Per questo motivo, è importante informarsi, controllare i valori pressori, mantenere un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica regolare.