Ictus: sintomi, cause, cura e differenze tra ischemico, cerebrale e emorragico

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Scritto Da Maria Di Bianco
Classe ’91, originaria di Tramonti, in Costiera Amalfitana. Laureata con lode in Tecniche Erboristiche all’Università degli Studi di Salerno (esperta quindi di salute e rimedi naturali). Laureata alla magistrale con lode in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli.

Ictus: sintomi, cause, cura e differenze tra ischemico, cerebrale e emorragico

L’ictus è una patologia neurologica grave e improvvisa, che si verifica quando l’afflusso di sangue a una parte del cervello viene interrotto o ridotto, causando la morte delle cellule cerebrali. Si tratta di una delle principali cause di invalidità e mortalità nel mondo, motivo per cui è fondamentale conoscerne i sintomi, le cause, le tipologie e le possibili cure.

Che cos’è l’ictus

Ictus

L’ictus, noto anche come stroke o accidente cerebrovascolare, è un’emergenza medica. Quando il cervello non riceve sangue ossigenato in modo adeguato, le sue cellule cominciano a morire nel giro di pochi minuti. L’intervento tempestivo è quindi determinante per ridurre i danni permanenti.

Esistono due grandi categorie di ictus: ictus ischemico e ictus emorragico.

I principali sintomi dell’ictus

I sintomi compaiono in modo improvviso e possono variare in intensità. I più comuni sono:

  • Debolezza o paralisi di un lato del corpo (viso, braccio, gamba)

  • Difficoltà nel parlare o comprendere il linguaggio

  • Perdita di equilibrio o coordinazione

  • Problemi di vista da un occhio o da entrambi

  • Mal di testa improvviso e intenso, spesso associato a nausea o vomito

  • Confusione mentale o disorientamento

Un segno importante è l’asimmetria del viso (es. bocca storta), che si può notare chiedendo alla persona di sorridere.

Le principali cause

Le cause dell’ictus variano a seconda del tipo, ma in generale possono essere legate a:

  • Ipertensione arteriosa

  • Aterosclerosi (placche nei vasi sanguigni)

  • Fibrillazione atriale (aritmia cardiaca)

  • Diabete mellito

  • Fumo di sigaretta

  • Colesterolo alto

  • Sedentarietà e obesità

Esistono anche fattori genetici e predisposizioni familiari che aumentano il rischio.

Ictus ischemico, cerebrale ed emorragico: le differenze

Ictus ischemico

È il più comune (circa l’85% dei casi) ed è causato da un’ostruzione di un’arteria cerebrale da parte di un coagulo di sangue (trombo o embolo). Può essere:

  • Trombotico, se il coagulo si forma direttamente nel vaso cerebrale

  • Embolico, se il coagulo proviene da un’altra parte del corpo (es. cuore)

Ictus emorragico

È meno frequente ma più grave, ed è provocato da una rottura di un vaso sanguigno cerebrale, che causa un’emorragia nel tessuto cerebrale o nelle sue vicinanze. Le forme principali sono:

  • Emorragia intracerebrale

  • Emorragia subaracnoidea (spesso legata a rottura di aneurisma)

Ictus cerebrale

È un termine più generico che si riferisce a qualsiasi tipo di ictus che colpisce il cervello, sia esso ischemico o emorragico.

Come si cura l’ictus

Ictus

Il trattamento dipende dalla tipologia e dalla tempestività dell’intervento:

  • Ictus ischemico: somministrazione di farmaci trombolitici entro 4,5 ore dall’insorgenza dei sintomi. In alcuni casi, si può intervenire con trombectomia meccanica (rimozione del coagulo).

  • Ictus emorragico: si richiede un trattamento neurochirurgico d’urgenza per fermare il sanguinamento e ridurre la pressione sul cervello.

A seguire, è fondamentale un percorso di riabilitazione neurologica e motoria, oltre a un controllo costante dei fattori di rischio per prevenire recidive.

L’ictus è una patologia seria che richiede un approccio multidisciplinare e un’attenzione costante alla prevenzione. Riconoscerne i sintomi in modo tempestivo, intervenire prontamente e seguire uno stile di vita sano possono fare la differenza tra un completo recupero e conseguenze invalidanti. Per questo motivo, è importante informarsi, controllare i valori pressori, mantenere un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica regolare.

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